"Se fai amicizia con te stesso non sarai mai solo"

25 gennaio 2015


Lisbona



Primo giorno

Giovedi 22/01/15 ore 12,55 partenza da Pisa con RyanAir e arrivo a Lisbona alle ore 15,00.

Abbiamo preso la metro rossa fino a Alameda e poi la verde fino a Cais de Sodrè.

Il biglietto è valido un'ora, però vengono aggiunti € 0,50 per l'acquisto della carta che potrete poi ricaricare.

Ci siamo diretti all'albergo Ribeira Tejo Boutique Guesthouse by Shiadu trovato su Booking.com, centrale, accogliente, pulito davvero un'ottima scelta, posizionato tra il mercato di Ribeira e Piazza Sao Paulo. La signora dell'albergo è stata molto carina e ci ha fornito tutte le informazioni a noi necessarie. Devo dire che anche la colazione è stata ottima con dolci al cioccolato, all'arancio, alla cannella e pancake tutto home-made.

Con la guida e le nostre cartine ci siamo diretti al Barrio Alto (passando dalla Pink Street, una strada tutta rosa dove c'è la movida).

Arrivati in alto abbiamo ammirato uno splendido miradouro e poi ci siamo inoltrati nelle stradine interne dove ci sono un sacco di localini dove poter mangiare. Noi abbiamo sempre mangiato pesce, baccalà e polpo cucinato in vari modi diversi e accompagnato da verdure e patatine novelle bollite.

Mentre guardavamo i menu fuori dai ristoranti i ristoratori escono e ti illustrano loro stessi le varie specialità prodigandosi nella nostra lingua.

Al ritorno, per scendere, ci siamo avventurati in altre stradine e abbiamo assaggiato il vino porto, quello fruttato, molto buono. Poi al Chiado non mancava la foto con la statua di Pessoa.

Già dalla prima sera ci siamo accorti come Lisbona sia una città tranquilla da poter girare serenamente.

Secondo giorno

Venerdi 23/1/15

Il giorno dopo torniamo a Cais de Sodrè e ricarichiamo le nostre carte con l'abbonamento da sei euro giornaliero (Via Viagem) che permette di poter usufruire di tutti i trasporti di Lisbona, metro e bus, per 24 ore dalla prima corsa.

Quindi siamo saliti sul tipico e caratteristico tram 28 fino al Castello Sao Jorge che abbiamo visitato.

Un altro giro sul tram 28 fino a Cais Sodrè dove abbiamo preso il bus 15 per andare a Belem.

Veramente bello e suggestivo il paesaggio del fiume Tejo che si getta nell'oceano. Bello anche il ponte XXV aprile che termina sull'altra sponda (Almada) con la vista della statuta del Cristo Redentore.

Abbiamo visitato il Padrao dos Descobrimentos, la Torre di Belem
 e il Monastero dos Jeronimos.

Naturalmente da non perdere anche una visita al locale che produce le tipiche pastel de nata.

Verso le cinque siamo tornati in albergo a riposare un po' e poi via verso il quartiere dell'Alfama con il bus 728 per mangiare pesce e ascoltare il Fado. Infatti qui si trova il Museo del Fado.

Terzo giorno

Sabato 24/01/15

Con il bus 702 andiamo a Piazza Marques de Pombal e a piedi riscendiamo tutta l'Avenida de la Liberdade (gli Chaamps-Elysees portoghesi), arriviamo a Praca Restauradores e poi da lì al Rossio e via nella Baixa (città bassa) ad avventurarsi tra negozi.

Dalla Rua Augusta, bellissima via pedonale, arriviamo all'arco di trionfo che ci fa accedere alla meravigliosa Praca do Comercio affacciata sul fiume.

Poi siamo tornati verso l'albergo e via all'aeroporto con partenza verso Pisa alle ore 15,30.

A me Lisbona è piaciuta veramente tanto, è sicuramente una capitale da vedere.

In tre giorni abbiamo visitato tutta la città, stanchi ma pienamente soddisfatti.

06 novembre 2013

Quante volte al giorno pensiamo al nostro respiro?
Una cosa fondamentale per la nostra esistenza e non ci pensiamo mai?

Fermiamoci un momento, chiudiamo gli occhi
e focalizziamo l'ascolto sul nostro respiro.
Piano piano allunghiamolo e molto lentamente facciamolo più profondo,
ricambiamo tutta l'aria nei nostri polmoni.
Lentamente, molto lentamente....


....il nostro corpo e la nostra mente si ricaricano e l'energia
positiva entra dentro di noi.

E bastava così poco per rilassarsi un po'.

Il potere della mente


Il pensiero ci può fare ammalare.....
il pensiero ci può far guarire........

usiamo la nostra mente nel modo giusto

e in questo le discipline yoga aiutano molto
perché riescono a mettere in comunicazione
la nostra mente con il nostro corpo.


08 settembre 2013

Léonie D'Aunet


"Oltre Capo Nord. Viaggio di una donna allo Spitzberg"



Ultimamente mi sono appassionata al nord Europa, soprattutto sono attratta dalla penisola Scandinava e quindi cerco di leggere libri che comunque ne descrivano il paesaggio.
Mentre ero in biblioteca, nella sezione viaggi, a scorrere velocemente le costole dei libri per cercare le guide per il mio tour, mi fermo su un libro "Oltre Capo Nord. Viaggio di una donna allo Spitzberg" di Léonie D'Aunet.
Senza neanche pensarci ho iniziato leggerlo.
E' una storia vera di questa donna che nel 1839, a soli 19 anni, prende parte alla spedizione della Commissione Scientifica in Scandinavia e nello Spitzberg (attuale isole Svalbard) in pieno Mar Glaciale Artico.
E' stata la prima donna a recarsi oltre il Circolo Polare Artico.
Mi hanno colpito la descrizione dei luoghi e dei popoli filtrati da una sensibilità e da una prospettiva prettamente femminile. Ma che non lascia indietro la determinazione, la forza e la grinta essenziali per la lotta contro una natura impervia. Visti anche i tempi che erano, senza strade e senza mezzi di comunicazione.


«Che follia! Tornerete imbruttita». Ma cosa può importare la bruttezza a una fresca fanciulla francese di diciannove anni, già maritata con il pittore di corte François-Auguste Biard , il cui sogno è fare il giro del mondo?
È il 1839: Léonie Thévenot d’'Aunet, parigina, bella, giovane, spiritosa e realizzata, istruita in convento, che conosce la musica, l'’arte, la letteratura e parla correntemente l'’inglese, vive da un anno in Place Vendome 8, nell'’atelier del pittore Biard. Brutto, mediocre, quarantenne e tuttavia protetto dal re Luigi Filippo d’Orléans, Biard deve la sua fama a Léonie.
In quella primavera del 1839, Léonie è decisa. Nel salotto di casa incontra Paul Gaimard, botanico, scienziato, capo della Commissione Scientifica del Nord: sta organizzando una spedizione alle isole Svalbard, quasi al Polo Nord e cerca un pittore che documenti l'’evento. Léonie è disposta a tutto per unirsi all'’impresa e propone a Gaimard un elegante ricatto: convincerà il marito Biard ad esserne il pittore ufficiale se lei verrà accolta a bordo. Alle donne non è permesso salire sulle navi di Stato, ma a Léonie riesce tutto: nel giugno del 1839 la coppia Biard si imbarca a Le Havre diretta in Olanda. È l'’inizio del viaggio descritto nelle nove, lunghissime lettere che Léonie scrive al fratello. Viaggio di una donna allo Spitzberg, pubblicate per la prima volta in estratto nel numero di agosto del 1852 della Revue de Paris, che ospita tra gli altri testi di Gautier, Lamartine, Baudelaire, Balzac e George Sand. Le lettere, pretesto letterario indirizzato al fratello Léon de Boynest all’'epoca dodicenne, vengono raccolte in volume nel 1854.

Tornata dal viaggio a Parigi Léonie, assidua frequentatrice dei salotti aristocratici, balzerà alla cronaca nel 1854 quando viene scoperta in fragrante adulterio con Victor Hugo. A quei tempi l'adulterio veniva punito con la prigione, ma la pena verrà fatta commutare da Biard, convinto dalla duchessa D'Orleans amica di entrambi,  in due anni di soggiorno forzato in un convento.
Una donna sola, separata con alle spalle una condanna, riesce comunque a reinserirsi nella società parigina, grazie anche alle conoscenze di Hugo e inizia a collaborare ad alcune riviste. Tra queste la prestigiosa Revue de Paris, fondata da Maxime Du Camp, dove nel 1852 verrà pubblicato un estratto del Voyage.


«Avevo trentanove anni quando vidi quella donna./ Dal suo sguardo pieno d'’ombra usciva una fiamma,/ e l'’amai»: così Hugo ricorderà Léonie, molti anni dopo averla amata, molti anni dopo averla conosciuta nei salotti parigini e averle dedicato una copia del Rhin, su cui scrisse «A madame Léonie: on voit en vous, pur rayon, la grace a la force unie...».